Abbiamo già parlato delle sonde che ci permettono di rilevare la temperatura al cuore dei prodotti sottovuoto, sia per le cotture dirette che per vari test. Proprio in quell’articolo, Niccolò ci fa presente che in commercio possiamo trovare anche delle sonde senza fili utilizzabili per la cottura in sottovuoto.
Essendo già a conoscenza dell’esistenza, da qualche anno, di un prodotto del genere e visto che il modello proposto da Niccolò era diverso, abbiamo voluto approfondire le ricerche. Così ci siamo resi conto che sul mercato stanno pian piano uscendo anche altri modelli di sonde wireless, ma per lo più realizzate per le cotture al barbecue.
Perciò vorremmo fare un po’ il punto della situazione su questa tecnologia.
Le caratteristiche essenziali di una sonda senza fili per il sottovuoto
In primis, una sonda wireless deve riuscire a mandare il segnale corretto attraverso la busta e l’acqua in cui è stata immersa, oppure dall’interno del forno a vapore. Questo sicuramente influisce sul costo, perché il segnale che viaggia attraverso le frequenze della rete wireless deve attraversare varie barriere tra cui anche il calore.
In aggiunta, oltre al costo elevato dovuto appunto alla tecnologia utilizzata, ci si trova di fronte a una limitazione non poco importante… Il prodotto confezionato e cotto con la sonda al suo interno, nella maggior parte dei casi viene conservato per più giorni. Questo significa non poter recuperare la sonda fino al consumo del prodotto stesso.
È anche vero che il prodotto confezionato con la sonda può essere utilizzato per primo e magari essere consumato già il giorno successivo. Questo però ci impedisce una certa libertà e ci costringe ad acquistare più sonde per lo stesso terminale per averne sempre a disposizione.
L’utilità reale della sonda wireless e la nostra preferenza
Quindi, il vero vantaggio per ora, è quello di utilizzare la sonda senza fili per effettuare dei test.
Probabilmente fra qualche anno i prezzi scenderanno e ci sarà la possibilità di acquistarle senza timori di poterle danneggiare, perderle o sborsare cifre importanti.
Noi per ora continuiamo ad usare le sonde tradizionali con il cavo, in quanto quella wireless non è tanto economicamente vantaggiosa quanto comoda.
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Marco Perissinotto
Amo assaggiare costantemente nuovi cibi, per poi studiarli e cucinarli per me o per i miei clienti. Cerco sempre di migliorarmi e di migliorare ciò che cucino. Per fare ciò, in cucina trovo indispensabili le nuove tecnologie.
Con più di 27 anni di esperienza in cucina tra Francia, Inghilterra, Italia e Svizzera, tra cui alcuni stellati, ho ancora tanta voglia di imparare e sperimentare.
Nel 2000 ho scoperto la tecnica del sottovuoto che mi aiuta ancora oggi a migliorare, a sorprendere e a sorprendermi. La passione per il mondo del digitale e del web, mi ha spinto ad aprire il mio primo blog nel 2009.
Oggi sono orgoglioso di aver fondato Chefs.0 con Walter e Marco!


Walter Frontalini
Con 30 anni di esperienza alle spalle e appassionato da sempre di nuove tecnologie, adoro scoprire e sfruttare il loro potenziale.
Amo le nuove sfide in cucina nel riorganizzare i processi produttivi ed ottimizzare tempi e risorse con l’utilizzo di attrezzature all’avanguardia.
Nel 1998 ho scoperto per caso la tecnica del sottovuoto.
La curiosità mi ha portato a testarla sino agli estremi nei più svariati settori della ristorazione tra Italia e Grecia, con consulenze in Inghilterra, Germania, Albania e nella Repubblica di Cipro.
Gli amici e i colleghi che stimo di più? Li trovate qui accanto.


Marco Mandaliti
Un cuoco come tanti, amante del mangiar bene e smanettone nel DNA.
Adoro cucinare osservando e analizzando i processi che indissolubilmente trasformano la materia prima.
La gavetta in Inghilterra, Galles, Spagna e Italia, mi ha spinto a ricercare e provare sempre nuove tecniche e attrezzature…. ho fatto esplodere il mio primo sacchetto sottovuoto nel 2001!
Dopo 23 anni di esperienza trascorsi in cucina, con tanta passione per la tecnologia, desidero condividere le mie idee in Chefs.0 consapevole di poter crescere e sperimentare ancora per molto.
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