La cottura sottovuoto diretta è meno utilizzata rispetto a quella indiretta. Ma qual è il vero motivo? Se stai pensando che una sia meglio dell’altra, ti stai sbagliando.
Vuoi sapere il perché? Vediamolo!
Come funziona la cottura sottovuoto diretta
Il processo di questa tecnica di cottura sottovuoto è molto più breve ma allo stesso tempo richiede maggiori attenzioni. La differenza sostanziale rispetto alla cottura indiretta sta nel fatto che non si procede con la conservazione del prodotto, che viene invece servito appena cotto. Proprio per questo motivo può essere chiamata anche “cottura immediata”.
Ma vediamo il processo nel dettaglio, rappresentato in questo diagramma:
- Confezionamento del prodotto in sottovuoto
- Cottura in sottovuoto
Qui abbiamo soltanto due possibilità:
- si procede con una rosolatura per creare la reazione di Maillard per poi servire;
oppure
- si può servire direttamente il prodotto.
All’apparenza sembrerebbe più semplice della cottura indiretta, ma come sai l’apparenza inganna.
I rischi da non sottovalutare
Nel momento in cui procedi con una cottura sottovuoto diretta, devi in primo luogo aver monitorato la temperatura al cuore, naturalmente con una sonda. Perché le cotture dirette solitamente si praticano per prodotti particolarmente “sensibili alla temperatura”.
Qualche esempio? Salmone, tonno, capesante o tutti quei pesci che potresti anche cuocere al momento durante il servizio, in maniera tradizionale.
Quando cuoci questi prodotti, sbagliando anche solo di 5 gradi la temperatura al cuore rischi di servire un prodotto ancora troppo crudo o eccessivamente cotto. La sonda si rende quindi indispensabile per testare e, in base allo spessore del prodotto, stabilire qual è la miglior cottura per poi definirne una tempistica.
Tutto questo è utile per standardizzare i risultati.
Come abbiamo già detto in precedenza, l’obbiettivo di questa tecnica è ottenere il miglior grado di cottura.
Nella cottura sottovuoto diretta generalmente le temperature sono molto basse, a volte anche sotto i 50 °C, quindi al limite di legge. C’è da dire però che essendo molto veloci e dal consumo praticamente immediato, si evita lo sviluppo della carica microbica, o per lo meno lo si limita molto.
In ultimo, ma non per importanza, teniamo presente che se si sceglie la cottura diretta diventa indispensabile l’utilizzo di materie prime freschissime e di alta qualità.
Solo seguendo queste procedure si è in grado di applicare una cottura sottovuoto diretta a regola d’arte, senza rischi di intossicazioni e con risultati qualitativi e organolettici di massima eccellenza.
Sapevi che puoi trovarci anche su Telegram?
Stai già seguendo la nostra pagina Facebook?
La tua opinione è importantissima per noi.
Teniamo molto a creare la miglior esperienza possibile e condividere le informazioni in maniera efficace.
Aiutaci a migliorare i contenuti mettendo la tua valutazione a questo articolo: scegli quanti “pollici” pensi valga e inviaci il tuo feedback anonimo se ti verrà proposto dopo aver votato.
Facci anche sapere, nei commenti qui sotto, se ciò che hai appena letto è sufficientemente chiaro, oppure scrivici i tuoi suggerimenti se pensi che possiamo ancora migliorare!
Che voto daresti a questo articolo?
Clicca sui pollici qui sotto per votare
Valutazione media: 4.5
Non ci sono ancora voti, vota tu prima di tutti!!
Ci dispiace che questo articolo non ti sia piaciuto abbastanza...
...aiutaci a migliorarlo!
Il feedback è ANONIMO: che cosa non ti è piaciuto? Inviaci i tuoi suggerimenti per migliorarlo!

Marco Perissinotto
Amo assaggiare costantemente nuovi cibi, per poi studiarli e cucinarli per me o per i miei clienti. Cerco sempre di migliorarmi e di migliorare ciò che cucino. Per fare ciò, in cucina trovo indispensabili le nuove tecnologie.
Con più di 27 anni di esperienza in cucina tra Francia, Inghilterra, Italia e Svizzera, tra cui alcuni stellati, ho ancora tanta voglia di imparare e sperimentare.
Nel 2000 ho scoperto la tecnica del sottovuoto che mi aiuta ancora oggi a migliorare, a sorprendere e a sorprendermi. La passione per il mondo del digitale e del web, mi ha spinto ad aprire il mio primo blog nel 2009.
Oggi sono orgoglioso di aver fondato Chefs.0 con Walter e Marco!

Walter Frontalini
Con 30 anni di esperienza alle spalle e appassionato da sempre di nuove tecnologie, adoro scoprire e sfruttare il loro potenziale.
Amo le nuove sfide in cucina nel riorganizzare i processi produttivi ed ottimizzare tempi e risorse con l’utilizzo di attrezzature all’avanguardia.
Nel 1998 ho scoperto per caso la tecnica del sottovuoto.
La curiosità mi ha portato a testarla sino agli estremi nei più svariati settori della ristorazione tra Italia e Grecia, con consulenze in Inghilterra, Germania, Albania e nella Repubblica di Cipro.
Gli amici e i colleghi che stimo di più? Li trovate qui accanto.

Marco Mandaliti
Un cuoco come tanti, amante del mangiar bene e smanettone nel DNA.
Adoro cucinare osservando e analizzando i processi che indissolubilmente trasformano la materia prima.
La gavetta in Inghilterra, Galles, Spagna e Italia, mi ha spinto a ricercare e provare sempre nuove tecniche e attrezzature…. ho fatto esplodere il mio primo sacchetto sottovuoto nel 2001!
Dopo 23 anni di esperienza trascorsi in cucina, con tanta passione per la tecnologia, desidero condividere le mie idee in Chefs.0 consapevole di poter crescere e sperimentare ancora per molto.
Leggi anche...
La cottura sottovuoto indiretta
La cottura in sottovuoto indiretta è sicuramente quella più diffusa tra le cotture in sottovuoto. Vediamola più da vicino per comprenderla meglio.
La cottura sottovuoto delle carni
Tutto quello che devi sapere per capire qual è il modo migliore per cuocere le carni in sottovuoto e ottenere sempre il risultato ottimale ad ogni cottura.
La cottura sottovuoto oltre ogni limite
Esistono diversi tipi di cottura sottovuoto, ma chi conosce e pratica questa tecnica non sa che in realtà si sta perdendo il 75% di tutto il sistema.
La cottura sottovuoto notturna può cambiarti la vita
Uno dei modi più intelligenti di sfruttare a nostro vantaggio le cotture sottovuoto mediamente lunghe, è la cottura notturna. Ma come ti devi organizzare?